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Ott

NUOVI INCENTIVI PER LA TRANSIZIONE ECOLOGICA DELLE IMPRESE: PUBBLICATA LA CIRCOLARE ATTUATIVA DEL MIMIT

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha pubblicato la Circolare n. 42927 del 18 ottobre 2024, che definisce le modalità attuative per accedere agli incentivi destinati alla transizione ecologica delle imprese che si inserisce nel quadro del PNRR, prevede uno stanziamento iniziale di 350 milioni di euro per supportare le imprese nei loro progetti di efficientamento energetico e sostenibilità ambientale.

La misura si rivolge alle imprese che intendono realizzare programmi di sviluppo per la tutela ambientale attraverso lo strumento dei Contratti di sviluppo, con particolare focus su progetti di decarbonizzazione e efficienza energetica. Il 60% delle risorse sarà destinato a investimenti per l’efficienza energetica, inclusa la produzione di energia da fonti rinnovabili per l’autoconsumo.

Gli interventi ammissibili devono perseguire almeno uno dei seguenti obiettivi:

  • Riduzione minima del 40% delle emissioni dirette di gas serra rispetto alla situazione pre-investimento
  • Riduzione minima del 20% del consumo energetico negli impianti industriali oggetto dell’intervento

Per garantire una distribuzione equilibrata delle risorse sul territorio nazionale, almeno il 40% dei fondi è riservato a progetti da realizzare nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).

Le domande potranno essere presentate a partire dalle ore 12:00 dell’11 novembre 2024 attraverso il portale di Invitalia, secondo l’ordine cronologico di presentazione.

RIFLESSIONI E IMPLICAZIONI OPERATIVE

L’introduzione di questi incentivi rappresenta un’opportunità significativa per le imprese che intendono modernizzare i propri processi produttivi in chiave sostenibile. Tuttavia, è fondamentale che le aziende interessate valutino attentamente alcuni aspetti chiave:

  1. La necessità di una pianificazione dettagliata degli interventi, considerando che i progetti non devono comportare aumenti della capacità produttiva superiori al 2%
  2. L’importanza di una precisa quantificazione dei benefici ambientali attesi, supportata da dati storici sui consumi energetici e sulle emissioni degli ultimi cinque anni
  3. La conformità con il principio DNSH (Do No Significant Harm), che esclude dal finanziamento attività che possano arrecare danni significativi all’ambiente

CONCLUSIONI

La misura rappresenta un’opportunità concreta per le imprese che intendono investire nella sostenibilità ambientale dei propri processi produttivi. Vista la complessità della normativa e i requisiti tecnici richiesti, si consiglia alle aziende interessate di avviare tempestivamente una valutazione di fattibilità dei progetti, possibilmente con il supporto di consulenti specializzati, per massimizzare le possibilità di accesso ai finanziamenti.