La Direzione Centrale Entrate dell’INPS ha emesso un nuovo messaggio (n. 2844) contenente importanti chiarimenti in merito all’esonero contributivo per i datori di lavoro del settore privato in possesso della certificazione della parità di genere. Tale certificazione, rilasciata secondo le indicazioni previste dalla normativa, permette di ottenere un esonero dell’1% sui contributi previdenziali, fino a un massimo di 50.000 euro annui.
Il documento fornisce dettagli fondamentali per la corretta trasmissione delle richieste e sottolinea il differimento dei termini per la presentazione delle domande relative alle certificazioni ottenute entro il 31 dicembre 2023. I datori di lavoro che abbiano conseguito tale certificazione entro la suddetta data e che abbiano commesso errori nella compilazione della domanda, in particolare riguardo alla retribuzione media mensile globale, hanno ora la possibilità di rettificare i dati inseriti entro il 15 ottobre 2024.
L’INPS precisa che la retribuzione media mensile globale deve riflettere la media delle retribuzioni corrisposte per la totalità dei lavoratori aziendali durante il periodo di validità della certificazione, non limitandosi alla media dei singoli lavoratori. La rettifica è essenziale per garantire il corretto calcolo del beneficio spettante.
In caso di mancata rettifica entro il termine stabilito, le domande verranno elaborate sulla base dei dati erroneamente inseriti, con l’esonero calcolato per l’importo inferiore risultante. Il documento ricorda inoltre che il beneficio è soggetto a un massimale annuale di 50.000 euro per ogni codice fiscale aziendale.
Infine, l’INPS ribadisce che per le domande già accolte non sarà necessaria una nuova richiesta per gli anni successivi, a meno che non ci siano state variazioni nella certificazione.
Questa comunicazione rappresenta un ulteriore passo verso l’ottimizzazione dei processi legati all’accesso ai benefici contributivi previsti dalla legge, con un focus sulla parità di genere come fattore di sviluppo aziendale.
0 comments